lunedì 11 giugno 2012

GEORGE ORWELL

IL FINE DELLA SCRITTURA






Da quando sono un Discepolo del Sogno, nel mio girovagare incontro numerosi "fratelli" come me Sognatori Accaniti. Uno di questi è l'inglese George Orwell, famoso soprattutto per il romanzo distopico "1984" inserito a ragion veduta nella lista dei Cento Libri del Secolo. 


Nel saggio "Perché scrivo" (Why I Write) del 1946 G. Orwell ci espone i quattro motivi per cui scrivere:

1.Puro egoismo
2.Entusiasmo estetico
3.Impulso storico
4.Scopo politico.


Quello che è di nostra maggiore considerazione è e deve essere il quarto motivo:
LO SCOPO POLITICO:

"Desiderio di spingere il mondo in una certa direzione, di modificare l' altrui concezione del tipo di società alla quale bisogna tendere" 


In altre parole Orwell intende dire "diffondere l'Idea del Sogno".


Questo è quello che la Poesia deve e vuole fare: spingere il mondo in una certa direzione, che è la direzione del nuovo mondo, del nostro sogno, delle forti trasformazioni delle strutture e delle sovrastrutture, delle coscienze, delle idee, del pensiero, dei cuori.

E' il fine supremo e più lodevole in assoluto, il più urgente e il più degno.

Via ogni fine meramente estetico. Via l'arte per l'arte.

Diamo la luce all'unica e indispensabile ragione dell'Arte: l'Arte per la Vita.




2 commenti:

  1. Comprerò sicuramente il saggio di Orwell (se lo trovo), intanto grazie per le preziose parole, per aver sottolineato (assieme ad Orwell) che la poesia deve cambiare il modo di vivere.
    Simone

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  2. E' un'idea che, penso, bisogna portare avanti, tutti insieme. Vuole, infatti, questo blog essere alcova per tutti i poeti che credono nella Poesia in questo senso.

    E' un Sogno antico, quello di cambiare il mondo, ma qui è vietato ammazzare i Sogni. Qui è concesso solo credere nel Sogno e agire.

    Grazie ancora Simone per essere qui.

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