martedì 26 giugno 2012

IL TESORO NASCOSTO


da un'intervista al poeta Pierino Pasquotti a cura del poeta Alessio Romano


 PIERINO PASQUOTTI                                 ALESSIO ROMANO


Mentre guardavo, ascoltavo e leggevo l'intervista tenuta dal poeta Alessio Romano al poeta Pierino Pasquotti sono rimasto abbacinato da una lucente risposta che Pasquotti dà al suo intervistatore.

Alla domanda (min. 15:25) "Cosa si sente di consigliare al pubblico che vedrà l'intervista?" il poeta Pierino Pasquotti, ma in questo caso direi "l'uomo-poeta" e non solo "poeta", risponde con un' umiltà e un' umanità da mettere i brividi, che mi riempie di gioia e di speranza:

"Non mi sentirei di consigliare niente, soltanto di guardare dentro sé stessi e cercare di scoprire, di vedere il tesoro, il tesoro nascosto che hanno nel loro intimo, in quell'intimo che la superficialità della scienza e della tecnologia ha quasi nascosto e reso completamente inutile. E, poi, se lo scoprono, di farlo vivere, di utilizzarlo per il loro bene, ma soprattutto per il bene degli altri, di tutti quanti insomma."

Accolgo l'invito del Pasquotti affinché davvero io possa sempre guardarmi dentro, ascoltarmi, trovare il tesoro dentro me e metterlo al servizio di tutti.

VIDEO COMPLETO DELL'INTERVISTA QUI

VIDEO CON QUESTA PARTE DELL' INTERVISTA QUI












lunedì 11 giugno 2012

GEORGE ORWELL

IL FINE DELLA SCRITTURA






Da quando sono un Discepolo del Sogno, nel mio girovagare incontro numerosi "fratelli" come me Sognatori Accaniti. Uno di questi è l'inglese George Orwell, famoso soprattutto per il romanzo distopico "1984" inserito a ragion veduta nella lista dei Cento Libri del Secolo. 


Nel saggio "Perché scrivo" (Why I Write) del 1946 G. Orwell ci espone i quattro motivi per cui scrivere:

1.Puro egoismo
2.Entusiasmo estetico
3.Impulso storico
4.Scopo politico.


Quello che è di nostra maggiore considerazione è e deve essere il quarto motivo:
LO SCOPO POLITICO:

"Desiderio di spingere il mondo in una certa direzione, di modificare l' altrui concezione del tipo di società alla quale bisogna tendere" 


In altre parole Orwell intende dire "diffondere l'Idea del Sogno".


Questo è quello che la Poesia deve e vuole fare: spingere il mondo in una certa direzione, che è la direzione del nuovo mondo, del nostro sogno, delle forti trasformazioni delle strutture e delle sovrastrutture, delle coscienze, delle idee, del pensiero, dei cuori.

E' il fine supremo e più lodevole in assoluto, il più urgente e il più degno.

Via ogni fine meramente estetico. Via l'arte per l'arte.

Diamo la luce all'unica e indispensabile ragione dell'Arte: l'Arte per la Vita.




mercoledì 6 giugno 2012

LA CONGIURA DEI POETI

IL SOGNO DI TIZIANO TERZANI

"Mi piaceva pensare che i problemi dell’umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente."

Tiziano Terzani




Dal film "Anam il senzanome. L'ultima intervista a Tiziano Terzani" a cura del regista Mario Zanot propongo soltanto la parte relativa alla  CONGIURA DEI POETI.

Che cos'è questo se non un Sogno? 

Se i poeti non fossero considerati un' élite a sé stante e autosufficiente che " sta sulle nuvole come Socrate ", ma, al contrario, se fossero ascoltati come persone che non fanno altro che "sentire" il presente e "immaginare" il futuro poggiando saldamente i piedi sulla lezione storica del passato, allora qualcosa potrebbe cambiare. 

Pensare diversamente significa essere lontani dal potere, dal denaro, dall'egoismo poiché la Storia ci ha insegnato cosa è bene e cosa è male per la civiltà, per lo sviluppo della civiltà. 

PENSARE DIVERSAMENTE significa convivere ed educare alla convivenza. Significa prendere coscienza dell'umanità presente in ogni uomo e rispettarla.

Significa non piegarsi mai allo spirito di sopraffazione e alla brama di potere ma lasciarsi coccolare dalle onde del bene comune e della convivenza universale.


venerdì 1 giugno 2012

Il "Discorso all'Umanità" di Charlie Chaplin

 da "IL GRANDE DITTATORE"



Un discorso all'insegna dell'utopia. Ma io credo invece che sia un Sogno. Realizzabile!

Il discorso di Charlie Chaplin si inserisce a pieno titolo nelle "opere buone" che da tempo danno ossigeno al sogno utopico di un mondo migliore.

Charlie Chaplin nel 1940 non sapeva ancora quale nefandezza avrebbe commesso il nazifascismo, ma per scongiurare catastrofi umane in avvicinamento, propone questo capolavoro e lo offre a tutto il mondo. Purtroppo "il mondo" non riuscirà ad evitare gli orrori della seconda guerra mondiale e neppure quelli successivi, del dopoguerra sino ad oggi. 

Ma noi siamo ancora in tempo per evitare nuove stragi ed "eventi" difficilmente definibili come "umani".

Noi vogliamo farci soldati per il progresso umano del mondo, riformare le menti, reinventare la realtà, pensare e far pensare diversamente proprio come Chaplin invita a fare nel DISCORSO ALL' UMANITA' .