In "Venuto Al Mondo" di Margaret Mazzantini
La spiegazione o, meglio, la comprensione di una poesia ha sempre del soggettivo e non è mai esaustiva.
Tuttavia lasciarsi solo colpire da una poesia o, come suggerisce Margaret Mazzantini nel suo romanzo "Venuto al mondo", avvertire che una poesia ha raggiunto il posto giusto è godersi la poesia a metà. Perché molto di quello che ci mette l'autore non riusciamo a comprenderlo per una serie di ragioni e, magari, a volte ci mettiamo quello che l'autore non ci ha messo. Tutto questo rientra nella bellezza della lettura: l'emozione che provoca in noi, l'interpretazione che formuliamo.
Ma perché non approfondire di ogni singolo verso la sua natura, i suoi significati, le magie di cui l'ha caricato l'autore?
A Sebina piacevano le poesie del fratello, però faceva troppe domande.
Lui le diceva: « Le poesie non si spiegano, se raggiungono il posto giusto,
ti grattano dentro ».
(da "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini)
Non ho la pretesa di giudicare a fondo questi giudizi. La mia modesta cultura non me lo permette. Io predico da pulpiti bassi, semplici palchetti fatti alla buona, paesani direi, quindi il mio commento è spoglio di auree frasi. Ma penso che la poesia sia come una chiave, la quale se bella, intelligente, e vera, apra qualsiasi porta, senza bisogno di essere spiegata.
RispondiEliminaCerto, una poesia è "ben riuscita" se "colpisce al cuore". Ma quanto è bello anche riuscire a conoscere tutte le sottili sfumature che l'autore ci ha messo o che i lettori vedono???
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